26.7.12

Anna Banti. Stablire quando le donne si siano messe a dipingere

Non credo facile stabilire quando le donne si siano messe a dipingere: anche il caso, marginalissimo, di una monaca miniatrice è una pura ipotesi. Il Trecento fiorentino, se a qualcuno gli frullasse per il capo, la respingerebbe come suggestione diabolica. Magari carico di prole femminile, mai che un pittore pensasse a farsi macinare i colori da una figloletta. Pensate: una Laudomia di Bicci, una Ginevra di Fredi? Vengono i brividi solo a pensarlo. E, per carità, nessun nome femminile fra i contemporanei di Pollaiolo, di Botticelli. L'avvento di Michelangelo cancellò del tutto la donna e altrettanto seguì coi suoi discepoli diretti o indiretti
(...) Fu sulla metà del secolo sedicesimo che qualche cosa cambiò: certi padri cominciarono a vezzeggiare le loro bambinette, che, furbette, non tardarono a profittarne".

No creo que sea fácil establecer cuando las mujeres se metieron a pintar: incluso el caso, marginalísimo de una monja miniaturista es una pura hipótesis. El trescientos florentino, si a alguien se le pasase por la cabeza, lo rechazaría como una sugestión diavólica. Quizás, cargado de una prole femenina, algún pintor pensase a dejar que alguna de sus hijas le moliese los colores. Pensarlo: una Laudomia di Bicci, una Ginevra di Fredi? Dan escalofríos sólo de pensarlo. Y, por caridad, ningún nombre femenino entre los contemporaneos de Pollaiolo, de Botticelli. La llegada de Michelangelo canceló del todo a la mujer y otro tanto siguió con sus discípulos directos o indirectos
(...) Fue sobre la mitad del siglo dieciseis que algo cambió: algunos padres empezaron a mimar a sus hijas, que, muy listas, no tardaron en aprovecharlo.

De "Quando anche le donne si misero a dipengere"
  

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